L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing – Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma psicologico ed emotivo (eventi critici quindi eccedente l’ambito delle esperienze normalmente prevedibili e gestibili) e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico.
Per cosa è utile?
Dato il riconoscimento a livello mondiale della sua efficacia, ad oggi più di 120.000 clinici in tutto il mondo usano questa terapia. Negli ultimi anni terapeuti formati in questa metodologia hanno trattato con successo milioni di persone vittime di crimini, traumi affettivi, lutti, ansia, depressione, eventi naturali, catastrofi, attentati.
Che cosa è?
L’EMDR è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente ad esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo. Può essere utilizzato anche nei bambini ed ha poche controindicazioni.
Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento.
Nell’ambito della Psicologia Integrale l’EMDR è un formidabile strumento di intervento con focus sul Quadrante Superiore Destro (IT). La sua stessa natura è l’integrazione, un po’ come avviene nel lavoro sull’Ombra. Infine è un metodo utilizzabile in tutti gli approcci psicologici, quindi con focus in tutti i Quadranti. Può essere utilizzato solo da psicoterapeuti formati specificamente in EMDR (vedi il sito italiano) e quindi riconosciuti come terapeuti abilitati. Sarà quindi lo stesso terapeuta a stabilire se ne è indicato l’utilizzo.
Quali sono le basi dell’EMDR?
L’approccio EMDR è basato sul modello di elaborazione adattiva dell’Informazione (AIP). L’evento traumatico vissuto dal soggetto viene immagazzinato in memoria non integrato, insieme alle emozioni, percezioni, cognizioni e sensazioni fisiche disturbanti che hanno caratterizzato quel momento. Tutte queste informazioni immagazzinate in modo disfunzionale, restano “congelate” all’interno delle reti neurali e incapaci di mettersi in connessione con le altre reti con informazioni utili.
L’obiettivo dell’EMDR è quello di ripristinare il naturale processo di elaborazione delle informazioni presenti in memoria. Una volta avvenuto ciò, il paziente può vedere l’evento disturbante ed anche se stesso da una nuova e più piacevole prospettiva.
Dal sito emdr.it